Mezzo
migliaio di pazienti psichiatrici che, dopo la chiusura dei manicomi,
vivono nei cosiddetti “gruppi appartamento”, dal prossimo anno
dovranno pagarsi di tasca loro il servizio di ospitalità o, per chi
non potrà pagare, dovrà pensarci il Comune. È l'effetto “torinese”
della decisione della Regione di spostare dall'assistenza sanitaria
(di competenza regionale) a quella sociale (comunale) una parte dei
servizi destinati ai malati psichiatrici.
Per
risparmiare sui ricoveri “impropri” è stata varata invece
l'ennesima riorganizzazione dei servizi territoriali che repvede più
coordinamento tra medici di famiglia e pediatri di libera scelta,
servizi specialistici ambulatoriali e strutture ospedaliere ed
extra-ospedaliere del privato accreditato. Servirà solo a complicare
la vita alle persone?
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