Non
bastava il “fascino” del gioco d'azzardo per attirare la
clientela, perché due sale gioco di Torino e di Moncalieri
promuovevano anche concorsi a premi illegali, mettendo in palio
oggetti molto ambiti dalla clientela di giovanissimi, come ad esempio
consolle di gioco, cellulari, lettori mp3 e macchine fotografiche. I
finanzieri torinesi hanno anche appurato che determinati apparecchi
elettromeccanici erano abusivamente dotati di congegni che,
contestualmente alla giocata, emettevano alcuni 'ticket', in parte in
misura fissa per ogni partita ed in parte in proporzione al risultato
ottenuto. Nella quasi totalità degli interventi è stata accertata
la presenza di manomissioni delle schede elettroniche di gioco e, in
alcuni casi, l'assenza del dispositivo antimanomissione, al fine di
evadere i tributi ed alterare le vincite. E meno male che il gioco è
legale e vietato ai minori!
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