È uno dei
pareri sulla legge delega per la riforma del terzo settore, ora
arenata in commissione Affari costituzionali al Senato e la cui
approvazione sembra destinata a slittare almeno a fine anno. Una
proposta tanto più rilevante alla luce degli ultimi scandali legati
a Mafia Capitale, che hanno messo in luce da un lato come l’universo
delle cooperative sociali sia esposto, dall’altro quanto rischino i
creditori e i dipendenti in caso di blocco delle attività. Il tutto
in un quadro di controlli largamente insufficienti per mancanza di
risorse e senza la prospettiva dell’istituzione di un’autorità
di vigilanza ad hoc, il cui costo secondo il governo sarebbe
eccessivo.
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