I punti
centrali della riforma Maroni saranno mega ambulatori di medici di
famiglia e mini ospedali simili alle case della salute, trasformando
le Asl in realtà più snelle e la riunione negli ospedali delle
cure ospedaliere e territoriali. L'ideazione di mega ambulatori (le
Aft, aggregazioni funzionali territoriali, e le Uccp, Unità
complesse di cure primarie) con medici di famiglia, serviranno per
curare i pazienti con patologie come diabete, o malattie cardiache e
respiratorie, e fare prelievi ed esami come eco o radiografie.
Accanto a queste strutture è prevista la nascita dei Pot, i presidi
ospedalieri territoriali, mini ospedali simili alle case della salute
della Toscana, in cui ricoverare quei malati che, dopo un intervento,
hanno bisogno di riabilitazione. Eccetto i tre con mille letti
(Niguarda, Civili di Brescia e Giovanni XXIII di Bergamo), gli
ospedali attuali si trasformeranno in Asst (Aziende socio sanitarie
territoriali), con due bracci: uno per i ricoveri ospedalieri e uno
per le cure territoriali, in collaborazione con i medici di famiglia.
Mah, un grand casino per non cambiare nulla?
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