In Cina il
fenomeno sociale Fuerdai, letteralmente “la seconda generazione di
ricchi”, è diventato un caso politico nazionale tanto che il
presidente Xi Jingping e il partito comunista cinese si sono
organizzati per creare una “guida” educativa che aiutasse i
giovani rampolli a redimersi, a comprendere il valore del denaro e a
ripulire la loro immagine pubblica di figli viziati oramai fonte di
ironia e soprattutto di indignazione popolare.
Un
fenomeno che si manifesta principalmente online sui social dove
vengono mostrati di continuo in foto dove si fanno ritrarre sdraiati
su letti ricoperti di gioielli, o da migliaia di banconote, o con
vagonate di oggetti firmati con i più grandi marchi della moda. Ci
sono poi le varianti con Ferrari, Lamborghini e moto da corsa: non
tanto in garage per essere lucidate ma distrutte volontariamente in
incidenti dentro a qualche tunnel delle grandi città cinesi. O
ancora una delle foto che fa più arrabbiare quei milioni di cinesi
che non vedono un becco di un quattrino in tutta questa infinita
crescita del Pil nazionale: la figlia ventenne di ricco imprenditore
immobiliare brucia con l’accendino centinaia e centinaia di yuan.
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