Birra doppiamente originale perchè è la prima birra italiana a trarre ispirazione dalla “Sticke” di Dusseldorf ed è anche la prima birra piemontese le cui materie prime furono in origine prodotte e trasformate sul suo Territorio. Presentata al GBBF di Londra nel 2006 ha un colore rame ossidato, un discreto tenore alcolico di 6.5°, un sapore altalenante tra il dolce del malto e l’amaro del luppolo, un aroma delicato, compatto e grande cappello di schiuma, con un piacevole e persistente retrogusto amarognolo.
Per realizzare la prima cotta di questa birra, in collaborazione con l'Istituto Agrario BONAFOUS di Chieri, è stato seminato l'orzo e messe a dimora le piantine di luppolo. La trebbiatura e la successiva maltatura dell'orzo, come la raccolta e la selezione dei fiori di luppolo, sono stati fatti "in casa" Grado Plato. Visto che Chieri in lingua piemontese si dice "CHER" ecco nascere il nome: STICHER, la "STIKE" di Chieri. Ora le materie prime che danno origine a questa birra sono acquistate sui canali commerciali, ma il progetto autoctono è stato comunque realizzato in via sperimentale, in attesa che possa eventualmente prendere una connotazione definitiva.
È classificata 5 stelle dalla Guida alle Birre d'Italia 2011 edizioni slow food.
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