Lungo
reportage che descrive come dalla provincia sullo Stretto, l'organizzazione si
è diffusa in quasi tutto il Vecchio Continente: Spagna, Francia, Svizzera,
Olanda, Paesi dell'Est. Ma soprattutto in Germania. E l'80 per cento del
narcotraffico è nelle sue mani. Con un controllo del territorio che somiglia a
quello della madrepatria. Anche se i tedeschi sembrano non rendersene conto
oppure non vogliono.
La
strage di Duisburg del ferragosto 2007, l'ultimo atto della faida di San Luca
che lasciò a terra nel sangue sei esponenti della 'ndrina dei Pelle-Vottari,
non era un caso. Non era solo roba di italienish. Un rapporto del
Bundesnachritendienst, i servizi segreti tedeschi, già nel 2006 segnalava che
gli 'ndranghetisti avevano fatto un salto di qualità, acquistando pacchetti
azionari di Gazprom e di altre compagnie energetiche. Tre anni dopo, nel 2009,
la polizia federale dichiarava che in Germania c'erano almeno 230 'ndrine con
1800 affiliati, dislocati soprattutto in Baviera, Assia, Renania
settentrionale. Cinque "locali" sono impiantate a Ravensburg,
Francoforte, Engen, Rielasingen e Singen. A Berlino, Duisburg, Erfurt e Monaco
investono milioni di euro le famiglie dei Pelle, dei Nirta-Strangio, i Vottari,
i Romeo. Tutti di San Luca. A Colonia i Morabito di Africo, a Stoccarda i crotonesi
che, si sospetta, hanno strutturato una "locale".
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