Non
solo i bimbi che cuciono palloni e vestiti, ma più della metà svolge attività a
rischio, come la schiavitù sessuale e la guerra. Certo che quelli dell’Unicef,
oppure la giornalista, hanno un gran coraggio a definire la schiavitù sessuale
o la guerra una attività a rischio. Eppure come definirle se grazie a questo
mercato anche noi campiamo, magari non direttamente?
Inoltre
ogni minuto ne muore uno per incidenti, malattie o gravi traumi psicologici. Nuovamente.
Cosa si intende per gravi traumi psicologici? Più probabile che schiavitù
sessuale e la guerra portino direttamente alla morte. Che mondo triste dove si
nasce e si muore senza aver vissuto, con tutta probabilità, un solo giorno da
bambino.
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