I
dati sembrano parlare chiaro rispetto alle circa 48 mila tonnellate di
imballaggi raccolti ogni anno nel Torinese nel 2010. Il 59 per cento del
materiale differenziato imbocca due strade: il 30 per cento (14.400 tonnellate)
torna in discarica mentre il 29 per cento (13.900 tonnellate) viene avviato “a
recupero energetico”, cioè incenerito per produrre energia. Fatti i calcoli, si
scopre che il riciclo effettivo si attesta al 41 per cento: pari a 19.700
tonnellate.
Le
cause sono legate alla difficoltà di conferire la “giusta” plastica e ai nuovi
materiali, che vengono confusi con la plastica, ma non lo sono. Così l’energia
e il tempo che i cittadini impiegano a differenziare, sembra proprio che serva,
ma non troppo.
1 commento:
E' sicuramente vero quello che dici, putroppo sono dati noti da anni e non solo in Italia (penso anche alla Germania, da sempre all'avanguardia nel riciclaggio ma che soffre in parte degli analoghi problemi). Bisognerebbe capire innanzitutto perchè quel 30% torna in discarica. E in ogni caso starei attento alla reazione che si può generare, del tipo "Ah bhè finisce comunque tutto in discarica, quindi tanto vale buttare tutto assieme", che ho sentito più volte pronunciare. Invece la raccolta differenziata può ancora fare la differenza, anche se fosse solo per quel 41%.
Posta un commento