Lo
ha detto l’Ing. Ass. Reg. Paolo Monferino nei scorsi giorni, in un incontro a
Palazzo Civico, dove ha illustrato il destino dell’ospedale Valdese e dell’Amedeo
di Savoia, per non dimenticare la Città della Salute, che vede il progetto
ridimensionato a causa dei tagli sui finanziamenti.
L’Amedeo
di Savoia potrebbe essere collocato nell’ex complesso salesiano Richelmy,
dietro il Maria Vittoria, al quale sarebbe collegato.
L’ospedale
Valdese manterrebbe gli ambulatori e la riabilitazione cardiologica, trasformando
i 180 posti letto per la riabilitazione. L’importante reparto di senologia
andrebbe integrato con quello del Sant'Anna e delle Molinette, trasformandola
in un'unica struttura di eccellenza da 1.600 operazioni all'anno e collocandola
nelle Molinette.
Ridimensionato
il progetto della Città della Salute che prevede la costruzione di due torri
anziché tre: resterebbero in piedi la torre materno-infantile e quella
chirurgica, mentre verrebbe sacrificata quella di medicina sostituita da una
serie di interventi su altre aree del complesso delle Molinette di cui viene
confermata la dismissione delle ali più vecchie, su corso Bramante e lungo il
Po.
In
tutto questa situazione ci saranno degli esuberi, circa 600 persone del settore
amministrativo, che però verranno avviate alla pensione e in tre anni il tutto dovrebbe
rientrare, senza troppi traumi dice il tecnico. Per fortuna che oltre agli
esuberi, l’assessore si ricorda anche delle molte carenze di personale e
speriamo che oltre a riorganizzare ospedali e reparti, inizi anche a sistemarle.
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