Arriva
una brutta notizia per i quasi 200 precari che da anni lavorano negli uffici
regionali e vedono allontanarsi l’agoniata stabilizzazione. Non sia mai che
dopo una decina di anni di precarietà si aspiri a un po’ di stabilità. Questa
volta non è una figura regionale a mettere il bastone tra le ruote, ma il Consiglio
dei ministri che ha impugnato la legge regionale che ha prorogato loro il
contratto, in attesa di una definizione complessiva della vicenda.
A
rompere loro le scatole se non ci pensa Torino ci pensa Roma. A quando una
presa di posizione da Bruxelles o Berlino?
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