Interessanti
riflessioni che condivido in questo articolo.
Oggi il lavoro dell’insegnante è
ingrato. Ha perduto il riconoscimento sociale, ha perduto autorevolezza. Di
conseguenza è sottopagato. Ma, nell’opinione comune, è pagato anche troppo,
rispetto alle ore di lavoro settimanali e alle vacanze estive. La sua funzione
istituzionale ridotta a far da guardiano della classe; a impedire risse,
incidenti, fughe, aggressioni, delle cui conseguenze penali può essere chiamato
a rispondere. La sua funzione si avvicina sempre più a quella del non-docente,
anche nell’abbigliamento, nelle espressioni verbali, nella gestualità.
Precarietà e incertezza hanno fatto il
resto. Un’attività assistenziale, retribuita con gli stessi parametri
dell’assistenzialismo pubblico. Non c’è da stupirsi se nelle città più ricche
manchino gli insegnanti. Se i laureati più preparati preferiscano inseguire
altri progetti professionali. Se l’insegnamento sia visto come l’ultima
spiaggia, su cui abbandonarsi dopo aver provato di tutto.
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