sabato 2 giugno 2012

1017. Le pietre d’inciampo romane


I simboli storici sono una questione delicata e in pericolo di mutamento, perché non sempre la Storia è condivisa da tutti. Abbiamo assistito tutti alla caduta di qualche tiranno, dove una delle prime azioni del popolo liberato è l’abbattimento delle sue statue, che riempivano piazze e strade del paese. La vicenda della Shoah e dei campi di concentramento non trova tutti d’accordo, così a Roma qualcuno ha deciso di togliere uno di questi simboli, un sampietrino della memoria in ottone in via Garibaldi all’altezza del civico 38, dove ricordava il falegname antifascista Augusto Sperati.
Si inizia dai simboli esterni, dalle memorie visive installate per ricordare a tutti i passanti che qualcosa lì è successo e che merita di essere ricordato. Ma ci sono anche i libri, per cui mi aspetto prima o poi un bel falò di testi non sacri, però rimane a tutti gli uomini la libertà di scegliere e la libertà di cercare di capire, una capacità che queste azioni non possono sradicare così facilmente come si toglie un sampietrino.

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