Domani
sera non guarderò la partita. Non lo farò perché lavorerò, da precario part-time,
e perché non ho proprio bisogno di dimenticare, anche solo per 90 minuti, la
situazione che vivo con alcuni milioni di italiani. Non mi interessa proprio se
vincerà o perderà, perché nessun precario, nessun disoccupato, nessun
cassaintegrato e pensionato ci guadagneranno qualcosa, se non la possibilità
per 90 minuti di non pensare alle proprie difficoltà. In Italia non abbiano
proprio bisogno di far finta che tutto vada bene, lo abbiamo fatto per troppo
tempo, grazie alla complicità formidabile di una classe politica che non vuole cedere
nulla dei propri privilegi. Agli italiani piace troppo sognare, soprattutto
quando la nazionale di calcio sfida i rigidi tedeschi, rei di essere governati
dalla Merkel. Preferirei perdere 10 volte gli Europei, i Mondiali e qualsiasi
altra competizione calcistica, ma avere una basso tasso di disoccupazione, una
classe politica seria, un tasso decente di legalità, una discreta solidarietà
tra le persone e una mafia marginale alla società civile, oltre a un ambiente
mediamente tutelato e preservato. Saremo in pochi domani a non guardare la
partita, così come saremo in pochi a sognare un Italia migliore.
Nessun commento:
Posta un commento