giovedì 14 giugno 2012

1052. In Assessorato regionale discutono tantissimo di come tagliare la sanità


In Assessorato deve esistere un ufficio creato apposta, dove le migliori menti economiche piemontesi passano almeno otto ore al giorno piegati su un lunghissimo elenco di spese, quelle della sanità. Ogni tanto qualcuno di questi geni della finanza “scopre” che togliendo qualcosa si risparmia. Cosine da poco comunque, cosucce, quisquiglie che servono solo a far spendere di più, non certo a curare i malati. Deve essere successo così qualche giorno fa, quando hanno scoperto che la regione oggi paga ben due mesi di cure post-dimissioni ospedaliere senza alcuna spesa per il malato dimesso dopo un intervento in ospedale. Ma se invece dopo il trentunesimo giorno, il 50% dei costi fosse a carico del paziente e dopo il secondo mese fosse completamente a suo carico? Le calcolatrici regionali, quelle con il rotolino di carta, devono essere impazzite e hanno iniziato a suonare come una slot quando è terminato il conto dei milioni di euro che si risparmierebbero. I fidi contabili sono corsi poi dal tecnico Monferino, con la preziosa reliquia contabile appena composta e l’hanno deposta sulla scrivania, in attesa di un qualche cenno di riconoscenza. Le testimonianze dirette non riportano alcun movimento muscolare dell’integerrimo assessore, ma quando una giornalista ha chiesto lumi, le è stato risposto dall’assessorato che si tratta di ipotesi.

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