In
Assessorato deve esistere un ufficio creato apposta, dove le migliori menti
economiche piemontesi passano almeno otto ore al giorno piegati su un
lunghissimo elenco di spese, quelle della sanità. Ogni tanto qualcuno di questi
geni della finanza “scopre” che togliendo qualcosa si risparmia. Cosine da poco
comunque, cosucce, quisquiglie che servono solo a far spendere di più, non
certo a curare i malati. Deve essere successo così qualche giorno fa, quando
hanno scoperto che la regione oggi paga ben due mesi di cure post-dimissioni
ospedaliere senza alcuna spesa per il malato dimesso dopo un intervento in
ospedale. Ma se invece dopo il trentunesimo giorno, il 50% dei costi fosse a carico
del paziente e dopo il secondo mese fosse completamente a suo carico? Le
calcolatrici regionali, quelle con il rotolino di carta, devono essere
impazzite e hanno iniziato a suonare come una slot quando è terminato il conto
dei milioni di euro che si risparmierebbero. I fidi contabili sono corsi poi dal
tecnico Monferino, con la preziosa reliquia contabile appena composta e l’hanno
deposta sulla scrivania, in attesa di un qualche cenno di riconoscenza. Le
testimonianze dirette non riportano alcun movimento muscolare dell’integerrimo
assessore, ma quando una giornalista ha chiesto lumi, le è stato risposto dall’assessorato
che si tratta di ipotesi.
Nessun commento:
Posta un commento