800
tonnellate di semi di soia provenienti dall’India e 340 tonnellate di
panello e
olio di colza turchi, per un valore di 600mila euro, contaminati da un
pesticida molto tossico, il “clormequat”, sono state sequestrate dalla Guardia
di finanza e dall’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche
Agricole in aziende di agricoltura bio a Cremona, Brescia e Pesaro. Continua la
corsa al taroccamento di prodotti non commestibili da trasformare in prodotti “bio”,
dove solo questa denominazione serve a far scucire qualche euro in più al
consumatore che ormai cerca anche questa nuova etichetta. Ma le cose non vanno
proprio così e quando si parla di biologico non si parla in asoluto di cibo migliore di
quello convenzionale o perlomeno non ci sono evidenze scientifiche a
dimostrarlo. Personalmente più che prodotti bio, cerco prodotti integrali.
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