Da
idealista, poco pragmatico di natura almeno su certi temi, non so se
essere
contento, parzialmente contento o deluso dalla firma del Trattato
internazionale sul commercio di armi convenzionali. Si tratta del primo accordo
vincolante che regola un mercato stimato in 85 miliardi di dollari. In calce ci
sono già 67 firme, oltre un terzo dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Al
momento i componenti permanenti del Consiglio di sicurezza che hanno
sottoscritto il documento sono soltanto due: la Francia e la Gran Bretagna. Gli
Stati Uniti, il più grande esportatore di armi al mondo, firmeranno il
documento soltanto più avanti.
É un
compromesso che esclude alcuni tipi di armamenti e dovrebbe impedire, almeno in
teoria, il trasferimento di armi convenzionali che potrebbero essere usate per
crimini di guerra e contro l'umanità. Speriamo in bene, ma temo per l’incontenibile
avidità dei commercianti di armi, dei vari dittatori e dei troppi “rivoluzionari”.
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