A dirlo è il generale Fabio Mini, ex comandante della
missione Nato in Kosovo.
In pratica un provvedimento inserito nel secondo
pacchetto di norme per la semplificazione che verrà discusso mercoledì in
Consiglio dei ministri, ufficializzerebbe una prassi consolidata, ma sottaciuta,
che ha sempre visto i generali italiani in missione all’estero come
rappresentanti militari o comandanti di operazioni, attivamente impegnati in
attività di promozione e intermediazione per la vendita di armamenti italiani
ai governi locali. Questi servigi vengono poi ricompensati con importanti
avanzamenti di carriera oppure con un pagamento differito sotto forma di importanti
incarichi aziendali e ricchi contratti di consulenza una volta in pensione.
In fondo tutti diventano dipendenti di Finmeccanica, come tutti i capi di stato maggiore che sono “nominati” dall'azienda, a volte perfino
i ministri della Difesa, come dimostra il caso Di Paola.
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