I
43 studenti scomparsi lo scorso 26 settembre sono stati uccisi da
sicari del gruppo narco “Guerreros Unidos”, e i loro corpi sono
stati bruciati, alcuni mentre erano ancora vivi, in una discarica
della vicina località di Colula. I resti sono stati infine messi in
buste nere di plastica per la spazzatura, che hanno poi gettato nel
vicino fiume San Juan, dove sono state ritrovate da sommozzatori
della polizia. A leggere la notizia non ci si capacita di tanta
violenza, eppure sembra proprio essere andati così. Colpisce infine
la velocità con cui siano state individuate tutti le persone
coinvolte. Forse in Messico per una volta, almeno per la questione
delle indagini, hanno vissuto in un paese normale.
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