Ogni
Governo regionale ha come obiettivo riorganizzare la rete
ospedaliera. Sembra che sia l'unica preoccupazione, quasi come la
legge elettorale. L'assessore Saitta ha illustrato in Commissione
regionale la riorganizzazione e sono iniziati i primi mal di pancia.
L'opposizione, come logico che sia, ne ha dette di tutti i colori. In
generale ci sono cambiamenti più o meno importanti, ma appare chiaro
che alcuni reparti chiuderanno e anche interi ospedali, ma non è
dato sapere quando. Sorte segnata, a quanto pare, per il nosocomio di
Lanzo (che verrà trasformato in poliambulatorio), per l'Oftalmico e
l'Amedeo di Savoia (destinati alla chiusura). Qualche residua
possibilità di salvezza per il Valdese e il Maria Adelaide,
fortemente ridotti e concentrati su pochissime attività. Scongiurati
i timori di chiusura o pesantissime conversioni per alcuni ospedali
minori come quelli di Cuognè, Susa, Ceva e Ovada che saranno
classificati come ospedali di area disagiata. Riuscirà nell'ardua
impresa di far uscire la Regione dal piano di rientro?
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