Diatriba
a cui partecipo volentieri, stimolata da questo articolo che si
interroga su alcune questioni cruciali per il mestiere educativo. La
scuola, secondo l'autore, ha tendenzialmente voluto evacuare
l’invenzione educativa e il buon senso e spesso si rinserra dietro
a terminologie professionalizzanti, con continui aggiornamenti bla
bla parcelizzanti che delegano, in ultima analisi, la guida e
l’indirizzo dell’agire dell’insegnante di sostegno allo
psicologo, figura ormai imperante che scandisce con l’autorevolezza
di un guru una complessità d’azione, monitorandola a distanza
senza frequentarla.
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ogni parola.
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