sabato 15 novembre 2014

2629. I miti dell'industria del gioco d'azzardo


Al Parlamento Europeo di Bruxelles si è svolto l’incontro “Stop Slot”, organizzato da Patrizia Toia, capo delegazione Pd nello stesso parlamento europeo e vicepresidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia. Numerosi gli interventi, ma uno in particolare mi ha colpito, quello sul tema della vera o presunta libertà di impresa e di scelta da parte del "consumatore" di Marco Dotti, dell'Università di Pavia. Attraverso una case history, Dotti ha ricordato come occorra decostruire due miti fondativi delle retoriche del settore del gioco d’azzardo legale, industriale e di massa
 
1) il mito che l’industria del gambling offra "prodotti" come tutti gli altri, merci qualunque, e, anzi, rappresenti un’offerta di prodotti sicuri e controllati là dove esisterebbe una “naturale domanda di gioco” (mito della “domanda di gioco che pre-esiste all'offerta”);
 
2) il mito della libertà di scelta, rispetto a prodotti che in larga parte sono strutturati e progettati per limitare in massimo grado la libertà individuale, pur simulandola (mito del “giocatore responsabile, sottinteso: della propria rovina”).

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