domenica 4 novembre 2012

1383. Stop per l’ampliamento della Sinopec



Sembra che la protesta popolare in Cina inizi a riscuotere qualche successo, seppur temporaneo. In questo caso è stato stoppato, non del tutto annullato, l’ampliamento di un impianto petrolchimico del colosso statale Sinopec. L’impianto è già il più grande della Cina e doveva ricevere un ulteriore investimento, per il suo ampliamento, di 55,9 miliardi di yuan (circa 6 miliardi di euro). L’oggetto del contendere è nato dalla pericolosità attribuita alle emissioni di paraxilene (Px) dell’impianto. Il Px è una sostanza che viene ritenuta molto inquinante ed è utilizzata nella produzione di vernici e plastica. L’ inalazione di grandi quantità di Px pare possa provocare danni al sistema nervoso centrale, al fegato e ai reni, aumentando esponenzialmente il rischio di morte. L’impianto della Sinopec emetterebbe ogni anno, secondo quanto riportato dalla stampa locale, già 500 mila tonnellate di Px all’anno. Una cifra che andrebbe ad aumentare in caso di ampliamento dei volumi di lavoro della fabbrica. L’informazione ufficiale però smentirebbe la presunta pericolosità del Px, sostenendo la tesi che la sostanza sarebbe stata “demonizzata” da commenti apparsi on line. Forza lavoratori cinesi!

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