Da
sempre sono allergico a questa forma di raccolta fondi, o come dicono i
tecnici, di fundraising, vera e propria scienza di come raccogliere soldi per
le tante ong, le associazioni non governative impegnate per il mondo in nobili
intenti umanistici.
Soprattutto
in questo periodo natalizio, ma ormai durante tutto l’anno, ti viene chiesto di
donare 2 euro con un semplice messaggio. A parte che non sono tanto convinto
che la maggior parte della cifra finisca nelle mani giuste, non condivido
questo spirito da beneficienza della domenica. Mi levo il fastidio, mi sento
buono per qualche minuto o secondo, mi illudo di aver salvato un terremotato,
una persona che muore di fame o di aver salvato un bambino dalla malaria, e poi
torno a rompere i coglioni a tutti, ma con la coscienza a posto.
Questo
mio pensiero molto poco solidale lo ritrovo, almeno in parte, in questo interessante
articolo di Paolo Ferrara, responsabile del Foundraising di Terre des Hommes
che, a differenza mia, argomenta meglio le sue riflessioni e propone di trovare
altre forme di raccolta di denaro.
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