Il
31 dicembre cesseranno le attività ambulatoriali, diagnostiche e chirurgiche di
senologia, di ginecologia, di ortopedia, di chirurgia plastica, di neurologia,
mentre le residue attività saranno in breve eliminate o trasferite, così come
gli operatori. I pazienti non sono così importanti e troveranno altri
riferimenti medici, se non moriranno nel frattempo, tanto una relazione di quel
genere si costruisce in tre secondi netti. Il Presidio Valdese fondato dalla
comunità Valdese oltre 160 anni fa chiude per volontà della giunta regionale
del Presidente Cota e del ing. Monferino.
Probabilmente
le strutture di via Silvio Pellico 19 e via Silvio Pellico 28 verranno vendute
insieme a molte altre strutture della regione in quel progetto di
cartolarizzazione in cui si prevederebbe la cessione di molti beni immobili a
una holding (peraltro già costituita) che progressivamente cederebbe tali
strutture a società di servizi impegnandosi con esse con contratti decennali la
regione sta svendendo il servizio pubblico ai privati, rinuncia a qualsiasi
governo del settore, realizza nuovi debiti con operazioni di finanza
"creativa" i cui effetti fallimentari stiamo dolorosamente già
vivendo ogni giorno.
Mille
perplessità e mille pensieri accompagnano la fine di un ospedale fortemente
voluto da una comunità, ma punto di riferimento per centinaia di pazienti. Una
struttura che è difficile dedinire inutile e anche i numeri tanto strombazzati,
possono essere interpretati un po’ come si vuole. La crisi non può però
diventare la solita scusa per dire che non ci possiamo permettere più nulla.
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