mercoledì 14 novembre 2012

1397. Se i matematici dicono che con il gioco d’azzardo si perde sempre



Paolo Canova e Diego Rizzuto, esperti nel calcolo delle probabilità sono chiari. «Ogni gioco è naturalmente organizzato per far guadagnare il banco. E il banco ha sovente un margine fisso e sicuro di guadagno».
La sconfitta, alla lunga, è un calcolo. «Ciò che uno perde è il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma giocata nel tempo». Perché ogni gioco (roulette, Superenalotto, Win for Life) hanno una loro percentuale di vincita sicura.
Paolo e Diego hanno la prova provata di questa equazione: sono stati in grado di dire a una donna, giocatrice compulsiva, quanto si sarebbe giocata nel giro di pochi anni (330 milioni) tentando sempre allo stesso azzardo e puntando praticamente sempre la medesima somma.
Molti giocatori utilizzano la matematica per affrontare determinati giochi, oppure scoprono che esistono dei trucchi per dire che la slot si appresta a pagare. Sono tutti errori cognitivi, tentativi di un cervello di predire il caso, cosa assolutamente impossibile. Aggiungiamo che ci ricordiamo molto più volentieri le nostre intuizioni riuscite, a scapito dei mille fallimenti e la frittata è fatta. Ogni giocatore conosce il modo di vincere sicuramente, o almeno ci crede finchè non gli finiscono i soldi. Interessante che a dire certe cose non siano persone schierate oppure contro le società che gestiscono i giochi, che spesso passano per le vittime di campagne che tendono a dipengerle come il male assoluto.

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