domenica 4 novembre 2012

1382. I cacciatori che si sparano addosso



Una lunga e interessante inchiesta di Margherita D’Amico, che indaga quel mondo non troppo numeroso, circa 700mila persone, ma che godono di incredibili diritti, come essere gli unici depositari del diritto a entrare nelle proprietà altrui a meno che non siano recintate a norma (chiudere quattro ettari costa 15-20mila euro) potendo sparare fino a 150 metri dalle abitazioni e a 50 dalle strade. I cacciatori sono anche autorizzati a possedere un numero illimitato di fucili e carabine, con cui, al contrario di chi ha un revolver per la difesa personale, possono esplodere colpi anche in luoghi pubblici. In base alla direttiva 91/477/CEE e ss. mm. ii. a loro è inoltre consentito di viaggiare con i fucili al seguito per tutti gli stati membri con la carta europea armi da fuoco, e anche fuori dalla UE, grazie a permessi rilasciati senza grandi difficoltà dalle questure.
Questo perchè il nostro paese è è il primo produttore europeo di armi sportivo-venatorie, copre circa il 60% dell'intera offerta comunitaria, arrivando al 70% se si considerano solo le armi lunghe da caccia e tiro, ed è il più importante paese esportatore nel mondo di armi sportive, commerciali e munizioni, con aziende leader nel settore come Beretta e Fiocchi.
Intanto negli ultimi quattro anni, ci sono stati 114 morti e 303 feriti provocati dai pallini dei cacciatori, non sempre loro compagni di “sport”. Troppo spesso vittime di persone non proprio equilibrate.

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