Possedere
uno smartphone o un tablet potrebbe essere un “danno”. Se da un lato infatti
offrono la possibilità di navigare su Internet, ascoltare musica e scattare
foto ovunque, dall’altro lato hanno anche il potere di trasformarci in veri e
propri maniaci del lavoro. E a quanto pare i “malati” sono ormai tantissimi.
Una ricerca britannica ha dimostrato che la facilità di accedere sempre e
ovunque alla propria casella di posta elettronica ci porta a fine giornata a
lavorare in media due ore in più rispetto al dovuto. In pratica, ogni anno a
causa degli smartphone e di tutte le diavolerie tecnologiche arriviamo a
lavorare in media 460 ore in più.
Per
alcuni questa situazione è da considerarsi come un vero e proprio campanello
d’allarme di quello che in America viene definito “workaholism”, ovvero
“sindrome da ubriacatura da lavoro”. Si tratta di una malattia che comporta una
dipendenza dal lavoro, intesa come un disturbo ossessivo-compulsivo, un
comportamento patologico di una persona troppo dedita alla professione e che
pone in secondo piano la sua vita sociale e familiare.
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