lunedì 26 novembre 2012

1425. I precari della Coop



Difficilmente si può parlare male della Coop, non perché non ci sia nulla da dire, ma perché hanno il brutto difetto, come tutta la sinistra, di pensare di essere diversi e migliori degli altri. Ma quando si tratta di business sono un po’ tutti troppo uguali. Dire che sono tutti uguali è un pensiero banale e non salva nessuno, ma se ci sono dei politici corrotti, ci sono in tutti i partiti e poco importa che a destra siano molti di più che a sinistra. Alcune lavoratrici però hanno scritto a Luciana Littizzetto, testimonial di un marchio che enfatizza quanto la Coop sia ognuno di noi, dicendo che non è proprio così, dicendo quanto sia precaria la vita nel colosso rosso della grande distribuzione. Cosa si può salvare da questo mondo economico?

1 commento:

peppe stamegna ha detto...

sono socio coop da anni, nel frattempo ho fatto anche una selezione per lavorarci: mi avrebbero assunto a tempo determinato con il contratto a progetto con uno stipendio miserevole. Tra l'altro come capo-reparto. Hai ragione, riguardo al business la sinistra scompare e subentra quel mostro libericida che schiaccia ogni miglioramento. Almeno secondo me...