Con
il sottotitolo: Storia del carcere in Italia 1943-2007, Christian G.
De Vito pubblica nel 2009 questo interessante libro, utile per chi
ogni tanto entra in contatto con il mondo carcerario per
professione, utile per chi vuole conoscere un po' meglio questa
realtà nascosta. Bella ricostruzione che connette molto bene clima
politico e cultura della giustizia nel nostro paese, attraversando i
tanti momenti storici italiani, come il terrorismo o la lotta alla
mafia. Un testo indispensabile per chi lavora nel sociale.
All'interno
dei singoli paesi, la mondializzazione aveva minato la sovranità
nazionale e approfondito gli squilibri sociali attraverso la
crescente precarizzazione del mercato del lavoro, la disoccupazione
strutturale e l'estensione dell'area della marginalità sociale.
Aveva altresì spinto a rispondere a quelle trasformazioni globali e
locali attraverso politiche che miravano al rafforzamento della
“sicurezza” nello stesso tempo in cui si riducevano i margini per
interventi di politica sociale e cedevano ad attori privati parti
consistenti del welfare edificato nei decenni precedenti.
I
mutamenti che attraversavano i sistemi penitenziari erano legati a
quelle trasformazioni generali. Era in corso uno spostamento dallo
Stato sociale allo Stato penale.
P.S.
I camosci sono i detenuti. I girachiavi sono gli agenti penitenziari.
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