C'è
almeno un milione di europei che è decisamente contrario al trattato
di libero scambio dell'Europa con gli Usa e il Canada, il
Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip).
Nelle
ambizioni dei negoziatori dovrebbe essere qualcosa di molto più
ampio di un accordo commerciale. Esso prevede tre campi di intesa tra
europei e americani: la liberalizzazione dell'accesso ai mercati, con
l'abolizione delle tariffe doganali; la convergenza dei regolamenti,
in base al principio che un prodotto autorizzato in Europa può
essere venduto negli Usa e viceversa, senza ulteriori trafile
burocratiche; la definizione di nuove regole commerciali per abolire
le barriere non doganali e garantire, per esempio, la tutela dei
marchi di origine anche al di là dell'Atlantico.
I
nemici del Trattato sostengono che gli europei saranno invasi da
carne agli ormoni o comunque trattata con antibiotici, di polli
sterilizzati con la varechina, di grano e verdure OGM. E che
in generale l'Europa subirà la concorrenza sleale dell'industria
agroalimentare americana che si avvantaggia di una legislazione meno
severa di quella europea. Quali saranno le conseguenze di questa
operazione? Lo sapremo solo quando il danno, se ci sarà, ci
esploderà ahimè in faccia. Sento comunque che gli europei se la
prenderanno in un piede, così come la crisi finanziaria iniziata
negli USA che però ha fatto collassare alcune economie europee.
Nessun commento:
Posta un commento