Chi
se ne frega delle infinite liste d'attesa in ospedale. Cosa importa
se le scuole cadono a pezzi sulle teste degli studenti. Cosa vuoi che
sia la lunghezza atroce dei processi. Nella vita di una nazione ci
sono delle priorità, che non riguardano la salute, l'istruzione o la
giustizia, giusto per citarne alcune, ma riguardano le nostre potenti
forze armate, pronte a sferrare l'attacco finale all'odiato nemico.
Nemico che prende sempre nuovi nomi e cognomi e che vive molto
lontano dal suolo patrio. Visto che è una priorità, è un settore
in cui non si possono tagliare risorse, vuoi mettere che ci invadano
proprio a Santo Stefano? Così la legge di stabilità 2015 prevede
per l’anno venturo quasi 18 miliardi di spese militari, di cui
oltre 5 miliardi per l’acquisito di nuovi armamenti: le stesse
cifre del 2014, limate solo di poche centinaia di milioni. Come di
consueto il budget militare complessivo è composto dal bilancio
ufficiale del ministero della Difesa e dai finanziamenti, ormai
strutturali, che gravano sui ministeri di Sviluppo Economico per i
programmi di riarmo e su quello delle Finanze per le missioni
militari all’estero.
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