venerdì 26 dicembre 2014

2771. Le uniche spese in Italia che non si tagliano sono quelle militari


Chi se ne frega delle infinite liste d'attesa in ospedale. Cosa importa se le scuole cadono a pezzi sulle teste degli studenti. Cosa vuoi che sia la lunghezza atroce dei processi. Nella vita di una nazione ci sono delle priorità, che non riguardano la salute, l'istruzione o la giustizia, giusto per citarne alcune, ma riguardano le nostre potenti forze armate, pronte a sferrare l'attacco finale all'odiato nemico. Nemico che prende sempre nuovi nomi e cognomi e che vive molto lontano dal suolo patrio. Visto che è una priorità, è un settore in cui non si possono tagliare risorse, vuoi mettere che ci invadano proprio a Santo Stefano? Così la legge di stabilità 2015 prevede per l’anno venturo quasi 18 miliardi di spese militari, di cui oltre 5 miliardi per l’acquisito di nuovi armamenti: le stesse cifre del 2014, limate solo di poche centinaia di milioni. Come di consueto il budget militare complessivo è composto dal bilancio ufficiale del ministero della Difesa e dai finanziamenti, ormai strutturali, che gravano sui ministeri di Sviluppo Economico per i programmi di riarmo e su quello delle Finanze per le missioni militari all’estero.

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