Da
una parte le industrie agroalimentari e i “food lab” delle
startup, che sfornano novità a getto continuo come le bistecche
sintetiche ricavate da cellule staminali bovine, la maionese senza
uova, gli hamburger vegetali al gusto di carne per vegani e
vegetariani, gli spaghetti stampati in 3D oppure Fairlife, il
“superlatte” che Coca Cola si prepara a lanciare nel 2015.
Dall'altra la ricerca di cibi poco noti, come la quinoa e
l'amaranto. Il tutto per dare da mangiare a sempre più persone,
almeno
secondo
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e
l’agricoltura (Fao). La produzione alimentare per nutrire tutti
dovrà aumentare del 70percento, spinta soprattutto dai consumi delle
cinque nazioni in cui la classe media diventerà più ricca: Cina,
India, Indonesia, Nigeria e Pakistan.
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