martedì 10 aprile 2012

833. Oltre 600 bimbi tutti uguali, o quasi


Sembra una storia uscita da qualche libro di fantascienza o da uno di quei telefilm americani, ma Bertold Wiesner austriaco e direttore con la moglie della clinica londinese Barton Clinic dal 1940 fino al 1972, sembra aver usato il proprio seme per fecondare oltre 600 donne che si erano rivolte alla clinica. L’incredibile storia è venuta alla ribalta perché David Gollancz, un avvocato londinese, si è insospettito dalla somiglianza e si messo sulle tracce dei suoi fratelli e sorelle biologici. A indagare è stato anche il documentarista canadese Barry Stevens, altro figlio biologico di Wiesner, che ha rintracciato altre dodici persone nate dalle donazioni del medico austriaco. Le prove condotte sul dna di 18 persone concepite in clinica tra il 1943 e il 1962, mostrano come due terzi di essi siano stati concepiti con lo sperma del "superpapa". Le ricerche sono durate anni perché la moglie del medico, Mary Barton, aveva distrutto tutte le prove delle innumerevoli donazioni di sperma del marito.
Ultimi refusi dell’eugenetica nazista, delirio di onnipotenza di un uomo che pensava di essere il migliore donatore possibile, semplice pigrizia nel trovare altri donatori oppure chiaro disegno per essere virtualmente immortali, ovviamente dal punto di vista del DNA?

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