giovedì 19 aprile 2012

866. Quando la politica viene incalzata dai cittadini


A far impensierire la Giunta regionale è il referendum sulla caccia, che dopo ben 25 anni i cittadini piemontesi potranno votare. Ogni volta che si presenta una votazione popolare, chissà perché, i politici di turno sembrano molto preoccupati e inventano tutti gli escamotage possibili per evitarli. Vistosi costretto a metterlo in calendario, il governatore ha provato a fissare una data lontana dalle prossime votazioni amministrative, misura che in teoria avrebbe messo in difficoltà per il raggiungimento del fatidico quorum. Visto che il tema della caccia è molto sentito, forse ha presagito una debacle come le recenti votazioni su acqua e nucleare, così ora Cota tira fuori il discorso dei costi troppo elevati e ipotizza l’abrogazione della legge vigente. In questo modo non ci sarebbe nessun referendum perché non esisterebbe la legge da abrogare, che verrà riscritta e presentata in Consiglio Regionale, scrittura che vedrà accontentare nuovamente cacciatori e aziende. Complimenti all’opposizione, ma l’importante è ricordarsi di tutti questi bei personaggi quando si andrà a votare. Quando saranno finalmente tutti a casa………. si ricorderanno, forse, che sono a servizio delle persone e non dei loro interessi e di quelli dei loro amici.

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