In
questo articolo di Maurizio Crosetti viene raccontata la storia Antonio, pensionato
di Torino che vive con la pensione di 980 euro, del suo incontro con le slot e
della sua patologia. È vedovo, ha venduto la casa, vive in affitto e gioca alle
slot machine, anche ogni giorno, almeno metà della sua pensione.
Ogni
mese, racconta Antonio “tolgo dal mensile i soldi delle bollette dell’affitto,
500 euro, qualcosa per mangiare ma poco, e il resto me lo gioco, insieme ai
risparmi di una vita. Facevo l’ operaio alla Michelin, si fabbricavano le
gomme. Ma a quei tempi giocavo al massimo la schedina, duemila lire il sabato,
non come questa merda qui”. Un bell’articolo che narra e disegna bene la
compulsione, l’ambiente che circonda il giocatore, le dita che battono i tasti,
i disegni della slot che non si allineano come vuoi, i soldi che ogni tanto
cadono e producono un suono indimenticabile.
Nel
testo viene anche scritto che ci sono due milioni di persone nella situazione
di Antonio, ma la cifra mi sembra un po’ eccessiva. Non ci sono stime precise,
ma il numero di giocatori d’azzardo patologici in Italia oscilla tra gli
800mila e il milione, comunque un bel numero di persone che necessita di aiuto.
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