giovedì 9 maggio 2013

1763. Il rebus degli F-35



La conferenza stampa è stata l’occasione per dire che da luglio a Cameri si costruiranno i primi aerei della discordia, per ora solo verbale di una parte della popolazione, perchè ogni governo ha confermato l’impegno preso con il governo USA. Nell’articolo si parla di 3mila aerei che verranno costruiti nei prossimi 15 anni, ma ad oggi ne sono stati ordinati cento, con alcuni paesi che ne hanno già ridotto il numero messo in preventivo. Mentre l’articolo prosegue con altri numeri, tipo il costo di ogni aereo sarà di 65 milioni di euro, al lettor viene posta una domanda: li compriamo e rendiamo moderna la nostra aeronautica, oppure rimaniamo fuori dai giochi internazionali? Fosse per me rimarrei fuori da ogni gioco di guerra, ma il peso che hanno le forze armate in questo paese, che non vince una guerra da secoli, è ahimè sempre lo stesso: molto pesante.
Intanto qualcun’altro è andato a fare i conti in tasca a quello che succederà, forse, nei nuovi strabilianti capannoni di Cameri, scoprendo che le ali del F-35 verranno costruite in Israele e non lì, come era definito in precedenza. Ora, chi dice cose sensate?

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