Ha
parlato di gioco e inevitabilmente ha mosso un polverone, o perlomeno chi
di
gioco d’azzardo vive ha messo i puntini sulle i. Personalmente apprezzo
Saviano, ma non l’ho mai seguito nelle sue trasmissioni e nei suoi monologhi. L’altra
sera ho sentito buona parte dell’intervento a cui si riferiscono e l’ho trovato
poco interessante, perchè ha dato dei dati non del tutto reali e si è
arrampicato un po’ sugli specchi nel dimostrare una cosa nota: le mafie
riciclano il denaro nel gioco d’azzardo. Esiste un movimento di informazioni
che sta puntando a creare un assioma tra mafie e gioco d’azzardo, collegamento
che certo esiste ed è fin troppo chiaro ma che, a mio parere porta fuori tema.
Il problema del gioco d’azzardo non è solo che ci sono le mafie dietro ad
alcuni gestori, ma che la grande disponibilità di occasioni di gioco ha
incrementato la patologia e impoverito gli italiani. Che poi i gestori
continuano a dire che un conto è il volume di denaro che entra nel sistema, un
conto quello che rimane a loro, per loro briciole che dividono con l’erario. Il
problema è che non dicono che a fronte di, per esempio, 1000 nuove milionari, e
voglio essere ottimista, qualche milione di italiani si impoverisce o peggio si
rivolge all’usura e al mondo dei finanziamenti. Concentriamo su questi aspetti
di redistribuzione di denaro facile, e lasciamo le mafie alla Magistratura.
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