A
Roma non si può criticare il proliferare senza regola dei cartelloni
pubblicitari. A pagare per aver messo in rilievo un preoccupante fenomeno è un
blogger che avrebbe istigato i frequentatori del suo blog a compiere azioni
violente contro il diffondersi dei cartelloni abusivi nella Capitale. Secondo i
difensori invece il blog non faceva altro che battersi contro la mafia dei
cartelloni abusivi, citata anche dal sindaco Alemanno e oggetto di un'inchiesta
su sospette tangenti e autorizzazioni fuorilegge rilasciate da dipendenti
infedeli del Campidoglio.
Che
dire: si colpisce l’anello più debole per far tacere il resto.
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