Ennesimo
scivolone dell’industria alimentare, che dopo la carne di cavallo non
dichiarata e la quantità inenarrabili di occultamenti e taroccamenti, torna
alla ribalta con una seria minaccia alla salute di molti consumatori che
adorano i frutti di bosco.
Caratterizzata
da un decorso acuto (stanchezza, febbre, disturbi gastrointestinali e ittero) e
dalla prevalenza della trasmissione oro-fecale (come l’epatite E) rispetto a
quella interumana, l’epatite A è causata da un virus a singolo filamento di Rna
diffuso soprattutto attraverso l’acqua contaminata e gli alimenti venuti a
contatto con la stessa. Tra i cibi incriminati, finora, c’erano soprattutto le
cozze e i vegetali lavati con acqua sporcata da residui fecali. Oggi, invece,
sotto osservazione sono finiti i frutti di bosco misti congelati: rintracciati
in un cluster familiare del virus individuato in un paziente che aveva
consumato una torta guarnita nello scorso mese di aprile.
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