A
parte i numeri e l’identikit del giocatore, stilata da uno studio Ipsad
(Italian
population survey on alcohol and other drugs) dell’Istituto di Fisiologia
clinica del Cnr di Pisa, emerge il rapporto che i giocatori hanno anche con l’alcool.
A
differenza del giocatore moderato, il giocatore patologico consuma più alcol e,
soprattutto al test di screening cage (che misura l’uso problematico di alcol),
si rileva un numero maggiori di giocatori problematici (26% contro l’8%). Allo
stesso modo il giocatore d’azzardo con profilo patologico incontra più spesso
l’abitudine a fare “binge drinking”, ovvero l’abitudine a fare uso di più
bevande alcoliche in un intervallo di tempo molto breve (16,5% vs 6%). Si
conferma anche il cliché della sigaretta in bocca al giocatore accanito: 47%
contro il 26% dei non problematici. Anche fumare hashish o marijuana è più
diffuso tra i soggetti con profilo a rischio rispetto al resto degli
scommettitori più moderati.
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