È davvero
triste pensare a come gli esseri umani abbiano in loro una tale forza creativa
e distruttiva. La tecnologia, la Rete dovevano servire a conoscere il mondo,
entrare in contatto con persone lontane, scambiarsi informazioni, ma troppo
spesso si trasforma in luogo per scambio di foto pedopornografiche, per scambi
di sostanze illegali e per perseguitare conosciuti e sconosciuti. In fondo poco
è cambiato nell’animale uomo dalla notte dei tempi e se dobbiamo dire grazie a
Socrate, Platone e Seneca, risulta difficile accogliere quella parte
distruttiva che troppe persone agiscono. Nel nostro paese il Lazio sembra
essere la regione che più eccelle in questa brutta pratica. In una ricerca Ipsos
emerge che sono i social network il canale d’attacco preferito dal cyberbullo
che colpisce la vittima perseguitandone il profilo, attraverso pagine o gruppi “contro”,
diffondendo immagini e foto denigratorie senza consenso e veicolando notizie
false. Non lasciate i vostri figli davanti al monitor per troppo tempo, non per
controllare, ma per sostenerli davanti a uno strumento che simula una socialità
che in fondo è profonda solitudine.
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