Emergono
i primi dubbi sulla riforma, da parte di Università, Sindacato dei medici e l’Ipasvi
. I primi sottolineano che si tratta più di una riforma economica, sulla quale
convengono, ma mancano gli aspetti prettamente sanitari. Se trasferiamo sul
terreno che tanto ama l’assessore Monferino, è come razionalizzare il mercato
dei ricambi, senza cambiare mai i modelli di camion, rendendoli
tecnologicamente adeguati se non avanzati rispetto alla concorrenza e al
mercato.
Il
Sindacato dei medici invece vorrebbe capire come i responsabili delle sei
Federazioni coordineranno tutti gli amministrativi che giuridicamente dipendono
ancora dai direttori generali di Asl e Aso e si domandano se 6 federazioni non
sono un po’ troppe.
Il
collegio degli infermieri Ipasvi infine chiede maggiore attenzione alla
formazione, nel caso di trasferimenti di personale, ricordando che si parla di
persone e non di pedine.
Mentre,
soprattutto l’anno scorso, si è assistito a un taglio di personale e forniture,
oggi si scopre che esistono ben 14milioni erogati dalla Compagnia di San Paolo per
progetti di sanità mai realizzati. Fatta la scoperta, l’ente ha deciso di
diminuire i fondi, che caleranno a tre milioni di euro, rispetto ai sette dello
scorso anno. In pratica dei 22 milioni destinati dalla Compagnia a programmi
clinico-sanitari negli ultimi sette-otto anni, più della metà non sono stati
erogati. Ma complimenti a quei dirigenti, ora chissà dove, che hanno richiesto
contributi, li hanno ottenuti e non li hanno mai spesi. A danno di personale e
pazienti!
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