lunedì 2 aprile 2012

805. I primi dubbi sul Piano e i soldi non spesi nella sanità piemontese


Emergono i primi dubbi sulla riforma, da parte di Università, Sindacato dei medici e l’Ipasvi . I primi sottolineano che si tratta più di una riforma economica, sulla quale convengono, ma mancano gli aspetti prettamente sanitari. Se trasferiamo sul terreno che tanto ama l’assessore Monferino, è come razionalizzare il mercato dei ricambi, senza cambiare mai i modelli di camion, rendendoli tecnologicamente adeguati se non avanzati rispetto alla concorrenza e al mercato.
Il Sindacato dei medici invece vorrebbe capire come i responsabili delle sei Federazioni coordineranno tutti gli amministrativi che giuridicamente dipendono ancora dai direttori generali di Asl e Aso e si domandano se 6 federazioni non sono un po’ troppe.
Il collegio degli infermieri Ipasvi infine chiede maggiore attenzione alla formazione, nel caso di trasferimenti di personale, ricordando che si parla di persone e non di pedine.
Mentre, soprattutto l’anno scorso, si è assistito a un taglio di personale e forniture, oggi si scopre che esistono ben 14milioni erogati dalla Compagnia di San Paolo per progetti di sanità mai realizzati. Fatta la scoperta, l’ente ha deciso di diminuire i fondi, che caleranno a tre milioni di euro, rispetto ai sette dello scorso anno. In pratica dei 22 milioni destinati dalla Compagnia a programmi clinico-sanitari negli ultimi sette-otto anni, più della metà non sono stati erogati. Ma complimenti a quei dirigenti, ora chissà dove, che hanno richiesto contributi, li hanno ottenuti e non li hanno mai spesi. A danno di personale e pazienti!

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