Dovrebbe
essere un luogo di rieducazione e contenimento, ma come spesso capita, si
trasforma nell’Università del crimine con master in violenza gratuita. Le
guardie e i ladri si scambiano i ruoli e i primi si trasformano in temibili
aguzzini e spacciatori di sostanze. È quello che emerge dalle intercettazioni e
nel processo di primo grado conclusosi a fine gennaio scorso. M sono stati
tutti assolti dal giudice. Secondo il magistrato i comportamenti delle guardie
configurerebbero il reato di tortura e in Italia sono anni che si tenta di
introdurlo nel nostro ordinamento. L'udienza di appello è stata fissata il 21
maggio prossimo.
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