venerdì 4 maggio 2012

923. Il diavolo è nel dettaglio


Interessante rapporto diffuso dalla Ong internazionale Oxfam, impegnata assieme a molte altre organizzazioni umanitarie e non governative del mondo nella campagna per un trattato globale sul commercio di armi, che inizierà a essere discusso a luglio nelle Nazioni Unite.
Il punto essenziale, secondo i ricercatori di Oxfam, è che le attuali norme che entrano in vigore in caso di embargo internazionale sulla vendita di armi possono essere aggirate fin troppo facilmente. Alcuni casi elencati nel rapporto lo dimostrano: il Myanmar (Birmania), nonostante il divieto Onu, è riuscito a comprare armi e munizioni per 600 milioni di dollari tra il 2000 e il 2010; l’Iran, dal 2007 al 2010, è stato in grado di spendere sul mercato mondiale del materiale bellico 574 milioni di dollari e la Repubblica Democratica del Congo ne ha spesi 124 tra il 2000 e il 2002. Naturalmente, sono stime per difetto, proprio perché per la natura delle transazioni coinvolte, è difficile trovare prove concrete delle violazioni commesse tanto dai paesi acquirenti quanto da quelli fornitori, oltre che dai mercanti di armi internazionali.

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