venerdì 4 maggio 2012

922. Una parte degli asili nido di Torino per un anno alle coop


Ieri è stato firmato un primo accordo, tra il Comune di Torino e i sindacati, attraverso il quale esternalizzare una parte del servizio all'infanzia, cercando contestualmente di tutelare le 330 maestre precarie dei nidi che non potranno essere riassunte e salvaguardare un servizio nel quale la città è sempre stata all’avanguardia in Italia. Le strutture comunali verranno date in concessione alle cooperative sociali attraverso un apposito bando, nel quale saranno premiati i criteri atti a privilegiare il personale che già possiede un’esperienza nel campo dell’educazione, com’è il caso delle precarie comunali. Inoltre, nei criteri di aggiudicazione verrà favorito il trattamento migliore per i lavoratori, ovvero quello che maggiormente si avvicina alle condizioni degli operatori assunti direttamente da Palazzo Civico.
Nell’ambito dell’accordo, il Comune si è impegnato a gestire per gli anni a venire non meno dell’85% degli asili nido e scuole per l’infanzia presenti sul proprio territorio.
Non sono in linea di principio contro il privato sociale, ma non si può pensare che le cooperative sociali siano il paradiso dei lavoratori e delle lavoratrici. Per esperienza personale non posso dire di avere avuto una bella esperienza: qualcuno mi spiega perché un educatore professionale pubblico prende, in sanità, 1600 euro al mese senza turni e il contratto delle cooperative sociali, con notti e turni si arriva a malapena a 1200 euro? Se non si parla di esternalizzazione, mi auguro non in questo caso, per risparmiare di cosa stiamo parlando?

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