È
veramente una brutta notizia quella che i piemontesi non andranno a votare per
il referendum sulla caccia. Pessima se i media continuano a raccontare che
principalmente il motivo è economico. L’abrogazione della legge porta al
conseguente abrogazione del referendum, che porta a risparmiare bel 22 milioni
di euro, che il buon Cota dichiara che verranno destinati al sostegno delle
fasce deboli. Magari alle fasce deboli potrà portare carne di cinghiale e di
cervo pagandole di tasca sua, ma il problema più importante è che per
l’ennesima volta, e non solo su questo tema sensibile, il Palazzo vuole fare
per conto suo, infischiandosene della volontà delle persone espressa ben 25
anni fa e fino a oggi del tutto disattesa. Cosa bisogna fare in questo paese
per vivere un briciolo di democrazia?
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