giovedì 3 maggio 2012

919. La misera politica piemontese


È veramente una brutta notizia quella che i piemontesi non andranno a votare per il referendum sulla caccia. Pessima se i media continuano a raccontare che principalmente il motivo è economico. L’abrogazione della legge porta al conseguente abrogazione del referendum, che porta a risparmiare bel 22 milioni di euro, che il buon Cota dichiara che verranno destinati al sostegno delle fasce deboli. Magari alle fasce deboli potrà portare carne di cinghiale e di cervo pagandole di tasca sua, ma il problema più importante è che per l’ennesima volta, e non solo su questo tema sensibile, il Palazzo vuole fare per conto suo, infischiandosene della volontà delle persone espressa ben 25 anni fa e fino a oggi del tutto disattesa. Cosa bisogna fare in questo paese per vivere un briciolo di democrazia? 

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