L’immaginario
collettivo colloca la figura femminile lontano da qualsiasi atto criminale,
tanto meno le pongono ai vertici di bande o gruppi mafiosi, capaci di
organizzare e gestire intere reti clandestine e fuorilegge. È già successo con
la mafia nostrana, camorra compresa e succede anche in Messico, dove esistono capibanda
donne, che gestiscono gruppi di ragazze, a volte minorenni, che formano gruppi
di fuoco e supporto, per attività di ricognizione, infiltrazione e omicidi.
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