sabato 19 maggio 2012

977. Josefina Vázquez Mota


Tra due mesi in Messico ci saranno le elezioni presidenziale e lei è la candidata del partito conservatore Acción Nacional (PAN), lo stesso del Presidente uscente Felipe Calderón, che punta alla presidenza e che lancia la sfida al leader del Partido Revolucionario Institucional, Enrique Peña Nieto, avanti nei sondaggi di venti punti.
Il suo slogan: «Josefina, differente». Differente innanzitutto dal governo Calderón, di cui però ha fatto parte come ministro dell'Istruzione, e dalla durissima offensiva militare contro i narcos, che ha portato soltanto caos e violenza. Differente dai due principali avversari: Enrique Peña Nieto, appunto, noto più per il gossip che per la carriera politica, e Andrés Manuel López Obrado, leader del Movimiento Progresista, coalizione delle sinistre col Partido de la Revolución Democrática (PRD). Differente, infine, perché unica donna in corsa, e quindi favorita nel conquistare il voto femminile.
Oltre allo slogan, magari azzeccato, farà davvero la differenza oppure ha messo in piedi l’ennesimo teatrino in cerca di potere e chissà cos’altro? Immagino che molti messicani pensano lo stesso.

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