Si
sono svolte in Italia e in oltre settanta città di quattro continenti, da New
York a Mosca, da Città del Capo a Londra, per dire basta alla
vivisezione/sperimentazione, a sostegno della battaglia degli animalisti
italiani contro l’allevamento di beagle di Green Hill. La protesta che è
dilagata attraverso i social network, subito dopo l’arresto di 12 attivisti a
Montichiari, lo scorso 28 aprile, e ha portato ad una giornata mondiale contro
la vivisezione in un giorno scelto non a caso. Il 16 maggio la commissione
politiche comunitarie dovrà discutere la norma che introduce il divieto di
allevamento di cani, gatti e primati destinati a sperimentazione su tutto il
territorio nazionale, ultimo passaggio prima del voto in Senato.
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